I segni della devozione sul territorio passano attraverso le molte chiese che costellano la Valle Stura; tra tutte, i santuari sono i luoghi di particolare spiritualità, raggiunti spesso a piedi o attraverso cammini tortuosi, dove i fedeli hanno lasciato preghiere, ricordi ed ex voto. Molti di questi edifici sono stati restaurati o adattati in epoche recenti, ma sorgono in siti di antica frequentazione.
Oltre al celebre Santuario di Sant’Anna, nella valle troviamo altri santuari: il Santuario di Monserrato a Borgo San Dalmazzo, il Santuario di San Mauro a Rittana e il Santuario della Madonna delle Grazie nel comune di Roccasparvera.
Il Santuario di Monserrato
Il Santuario fu edificato a inizio XVII secolo sulla collina alle spalle del paese di Borgo S. Dalmazzo per richiedere protezione alla Vergine, nel periodo della grande peste. Il luogo era stato meta di pellegrinaggi sin dal Medioevo, per questo la cappella venne indicata come Santa Croce. Era presente però anche il titolo di Monserrato, legato al culto della Madonna Nera di Monserrat in Catalogna. L’edificio possedeva anche un alloggio per il “romito”, l’eremita che viveva qui. Sull’altare maggiore era collocata una statua quattrocentesca della Madonna col Bambino, oggi conservata nel museo parrocchiale, e successivamente sostituita da un’icona di Angelo Iacobi detto Pastore.
Nel 1799 le truppe rivoluzionarie francesi la saccheggiarono e la devastarono, due anni dopo venne restaurata e nuovamente consacrata.
Alla fine della Seconda guerra mondiale i partigiani locali sopravvissuti decisero che ogni anno, il giorno 7 settembre, avrebbero portato a spalle la statua della Vergine dal santuario alla parrocchia per poi riportarla al santuario il giorno successivo, modificando così l’antica processione.
Per info:
Tel: 0171.266133 /340.2549768
E-mail: ass.santuariomonserrato@gmail.com oppure sandalmazzo@tiscali.it
Sito: www.visitcuneese.it/fr/dettaglio-punto-di-interesse/-/d/santuario-di-monserrato-borgo-san-dalmazzo
Il Santuario di San Mauro
L’attuale santuario e parrocchiale nel comune di Rittana, intitolato ai Santi Giovanni Battista e Mauro, fu ricostruito nel 1726 su un’antica cappella dedicata a San Mauro, già indicata nella bolla di Alessandro III come dipendenza dell’abbazia di San Teofredo di Velaj. Fu consacrata nel 1770 e nel 1782 fu provvista di un alto porticato sotto il quale si recitavano le novene,, girando in preghiera attorno alla chiesa, anche nei giorni di tempo inclemente.
La chiesa fu anticamente meta di pellegrinaggi da tutto il cuneese: da Borgo San Dalmazzo si portavano i bambini iperattivi o agitati nella convinzione che il santo potesse calmarli.
L’interno, a navata unica, conserva le reliquie autenticate del Battista, di San Mauro e di San Magno. Nella sacrestia si custodisce la tela della Madonna del Carmine tra San Giovanni e San Giuseppe, e una tela col raro soggetto della Sindone.
Per info: http://www.comune.rittana.cn.it/Home/Guida-al-paese?IDPagina=28249
Il Santuario Madonna delle Grazie
La Cappella di Maria Vergine delle Grazie, sita in Roccasparvera, fu fondata come santuario mariano nel 1707. Nel 1877 venne aggiunto l’ampio porticato deambulatorio, detto novena, perché sotto di esso i fedeli camminavano recitando novene, rosari e litanie. Sopra il portale d’ingresso è affrescata la Vergine col Bambino, mentre all’interno sono rappresentate scene della vita di Maria e dell’infanzia di Gesù.
L’arredo sacro più prezioso è la statua che raffigura la Madonna delle Grazie che tiene in braccio Gesù bambino, opera piemontese del XVIII secolo. Posta in prossimità della Porta Bolleris, è luogo tuttora frequentato dagli abitanti del paese, ove vi celebrano la festa l’8 settembre.
Per info: https://www.piemontesacro.it/santuari_cuneo/santuario_madonna_delle_grazie_roccasparvera.htm
La Cappella di San Membotto
La Cappella di San Membotto sorge nel comune di Moiola, nella zona localmente nota come San Benedét, presso il ponte omonimo. La cappella venne citata per la prima volta nel decreto del Vescovo di Asti del 28 luglio 1098 e poi nella bolla di papa Alessandro III del 7 dicembre 1179 fra i possedimenti dell’Abbazia di S. Teofredo di Velaj come dipendenza del Priorato di Bersezio.
La chiesa era il cuore religioso dell’antico borgo di S. Benedetto e venne ricordata nel Registrum torinese del 1386. Alla fine del XIV secolo, mutate le condizioni politiche e le numerose esondazioni dello Stura, si suppone sia stata eretta l’attuale cappella a semplice aula con abside semicircolare. Essa venne titolata anche a San Membotto, nobile svizzero divenuto monaco benedettino e attualmente venerato nella cittadina di Alberschwende, dove venne martirizzato il 23 marzo del 1120.
Nel Novecento venne aggiunto il portico antistante e ricostruito il campanile; la statua del santo, trafugata nella prima metà dello scorso secolo, è stata sostituita da una nuova scultura conservata nella Parrocchiale, la quale viene portata qui in processione per la festa patronale l’11 settembre.
Per info: http://www.comune.moiola.cn.it/Home/Guida-al-paese?IDPagina=19969&IDCat=3047