IL CASTELLO DEI BOLLERIS
La principale fortificazione del paese di Roccasparvera era il Castello dei Bolleris, signori della valle per oltre due secoli.
Risalente al Mille, sorgeva su un promotorio e aveva funzione di controllo su chi transitava sull’antica via romana e sulla via Galliarum che portava in Francia. Aveva struttura a mastio e recinto, ed era utilizzato come residenza di famiglia.
Il castello fu spesso danneggiato durante i 500 anni di battaglie, fino ad essere completamente distrutto dalle milizie cuneesi comandate da Grasso e della Chiesa nel 1559. Nel 1640 i resti del castello passarono ai Focardi, Conti di Roccasparvera e di Castelletto, e nel XVIII secolo al Comune.
Oggi sono visitabili i basamenti delle torri, del perimetro e i seminterrati.
LA PORTA BOLLERIS
Il castello era circondato da mura nelle quali sorgevano torri d’avvistamento e si aprivano tre porte.
Unica superstite vestigia è l’imponente Porta Bolleris o Bourela, un tempo dotata di ponte levatoio, sotto cui transitavano merci e viandanti, e numerosi cunicoli sotteranei, percorribili anche a cavallo, che giungevano fino allo Stura: questi dovevano servire in caso di fuga improvvisa o per procurare acqua al paese assediato.
IL PALAZZO BORELLI
Il Palazzo Bolleris, oggi noto come Palazzo Borelli, fu fatto erigere dal Marchese Gaspare Bolleris nel 1606 ai piedi della rocca su cui sorgeva il castello angioino. Il palazzo custodisce negli appartamenti dipinti murali e soffitti a cassettoni lignei decorati. L’ingresso del palazzo presenta un colonnato con volta decorata dallo stemma dei Conti Borelli, una piccola corte e uno scalone che unisce i due blocchi attraverso un sistema di balconate. Il cuore del palazzo era il Salone d’onore con affreschi che raffigurano il Forte della Consolata e la Lanterna di Genova. Sulla volta campeggia un grande corvo, simbolo dei Salmatoris, Signori di Demonte nel periodo dei Bolleris.
La facciata è barocca ma subì rimaneggiamenti dai vari eredi dei Bolleris; nel 1828 il conte Giacinto Bolleri acquistò da quest’ultimi il Palazzo, il Palazzetto, i ruderi del castello angioino e la Chiesa di San Bernardo. Tra il 1834 e il 1847 ospitò Re Carlo Alberto di Savoia per la costruzione del Forte Albertino di Vinadio. Nel 1954 l’ultimo conte Borelli lasciò in eredità al Comune di Demonte tutte le proprietà del casato.
Una parte divenne Convitto Civico ed un’altra il dormitorio. Il Palazzetto divenne sede di collegio, refettorio e cucine.
Cessata l’attività del Convitto, il Comune ha restaurato il Palazzo destinandolo allo Spazio Lalla Romano (biblioteca civica) e al Centro culturale Polivalente.
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IL PARCO BORELLI
Sull’antico poggio ove nel 1250 sorgeva il Castello angioino, oggi si trova un grande parco a quattro terrazze. Inizialmente si accedeva soltanto tramite la Galleria Carlo Alberto; in seguito, il Comune realizzò un accesso per il pubblico con la doppia scalinata da Piazza Statuto.
Lungo il viale, che dalla Galleria conduce al primo piano del parco, all’interno di un edificio in pietra, si trova la ghiacciaia del Borelli che è visibile attraverso una botola in vetro. Al secondo piano del parco si trova la serra dalle grandi vetrate.
Simbolo del Parco è la torre cilindrica merlata, costruita a metà dell’800, la quale custodisce al suo interno alcuni affreschi attualmente non visitabili.
Rappresenta un felice esempio di giardino ottocentesco ed è oggi sede di diversi eventi culturali.
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